17 Apr

La commemorazione che non celebra

La manifestazione “La Resistenza in marcia” è nata nel 2016 per non celebrare in modo liturgico una commemorazione nazionale estraniata dalla realtà.

La festa di liberazione segna il giorno nel quale il paese recuperò una dignità tramite tutti i reietti ed emarginati che ebbero il coraggio di imbracciare un fucile, nascondere volantini di propaganda antifascista, inforcare il proprio mezzo per diventare “staffetta” e farsi pezzo di un movimento nazionale definito non a caso di “Resistenza” rischiando la propria vita per recuperare un bene assoluto ed universale come la libertà.

La libertà di cui oggi godiamo e della quale non sappiamo che farcene, una libertà collettiva impiantata in un sistema democratico per il quale oggi non proviamo alcun rispetto.

Quella guerra civile, terribilmente complessa perchè immersa nella povertà di una paese coinvolto suo malgrado nella seconda guerra mondiale, ha costruito il più equilibrato e lungimirante documento legislativo, un vero e proprio manifesto politico quale la Costituzione della Repubblica Italiana.

Mentre molti dei principi, in essa contenuti attendo ancora oggi di essere applicati e spesso per questo vengono attaccati e considerati desueti così da non dover essere più adottati, cresce nel paese l’apatia, il disinteresse per le istituzioni e più in generale per il bene comune.

Nell’esortazione del padre costituente Pietro Calamandrei, Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati” , risiede non solo un utile stimolo alla ricerca ma anche un efficace metodo di apprendimento e di conoscenza della “guerra di liberazione”.

Per questo non riusciamo a concepire luoghi migliori dove passare il 25 Aprile se non nei boschi prima dei Briganti poi delle locali formazioni partigiane.

In questa seconda edizione abbiamo provveduto a rendere la manifestazione maggiormente fruibile proponendo un percorso facile e adatto a chiunque, il sentiero nel quale vennero posti i pezzi di artiglieria pesante con i quali venne svolta la battaglia “prima in campo aperto”documentata  da Ferruccio Parri. Abbiamo inoltre coinvolto organizzazioni, il WWF e UdU con sensibilità  che solo all’apparenza potrebbero apparire distanti.

Le cinque brigate partigiane: la Compagnia dei Militari (in maggioranza carabinieri, vigili del fuoco ed artiglieri), comandata da Giovanni Lorenzini; la Compagnia degli Indipendenti comandata da Armando Ammazzalorso; la Compagnia degli Azionisti comandata da Felice Mariano Franchi; la Compagnia dei Comunisti comandata da Felice Rodomonti e la Compagnia degli Stranieri (jugoslavi, canadesi, australiani, statunitensi ed inglesi) fuggiti dai campi di concentramento presenti in provincia (Isola del Gran Sasso, Tossicia, Teramo, Notaresco, Civitella del Tronto, Nereto, Corropoli, Tortoreto) sono la fotografia migliore di come si trattò di un movimento di popolo non appannaggio di nessuno. Proprio per questo la valorizzazione storica, paesaggistica e culturale non può che appartenere che ad ogni cittadino e organizzazione.

Programma manifestazione

ore 9.30 ritrovo a Piazzale del Ceppo (TE) anello con partenza dal Ceppo (1334 m.) arriveremo a Monte Ceraso – Ara Martese 1411 m s.l.m.
ore 13.30 Commemorazione Monumento ai Caduti
ore 14.00 pranzo al Camping del Ceppo, reading letture partigiane

Comitato Arci Teramo

Il pranzo gentilmente organizzato dal Camping il Ceppo (primo e secondo bevande escluse) ha un costo di 13€ per parteciparvi occorre prenotare ed indicare particolari esigenze alimentari al numero 3666691912

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