3 Dic

Perchè partecipiamo al corteo del 5 Dicembre a Montorio al Vomano

Molti in questi giorni parlano di sviluppo del territorio tramite l’edificazione di un autodromo nel comune di Montorio al Vomano e alcuni tra questi da competenti futuristi incalliti ci ricordano che la velocità è la forma della modernità.

Bene un tempio della velocità all’ingresso del Parco Gran Sasso e Monti della Laga in un Comune,  quale Montorio al Vomano, conosciuto ai più per diventare in estate la Vetrina del Parco, è il simbolo di un fallimento.

Abbiamo discusso al nostro interno e con diversi cittadini per comprendere le ragioni e i motivi della vittoria del referendum che ha espresso un parere favorevole, che rispettiamo ma non condividiamo, della cittadinanza.

Molti esprimono le stesse esigenze e necessità: il lavoro, la mancanza di prospettive future per i propri figli, la percezione di sviluppo tramite le corse automobilistiche per assicurare una stabilità occupazionale.

Le ragioni intime e tacite che nessuno ammette o che nessuno ancora pone al centro del dibattito è che molti hanno smesso di credere che lo sviluppo delle città all’ombra della più grande montagna dell’Appennino, il Gran Sasso, sia naturalmente legata al Parco Nazionale.

Ed è così che la Regione più verde d’Europa getta la spugna come accade per altre vertenze ambientali come insegna il ben più noto caso di Ombrina Mare.

La ridicola e bizzarra idea di un Autodromo è il prodotto dell’inefficenza del Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga percepito da subito come un elemento naturale ma estraneo al territorio e nello specifico alle popolazioni dello stesso.

Bene non ci fermeranno i pilateschi tentativi della politica e di amministratori di attrarre qualsiasi cosa che permetta un’occupazione concertata con il mercato che di fatto assume la guida della vita delle comunità e delle singole persone ma scenderemo in piazza assieme a tutte le persone libere per costruire un percorso alternativo di sviluppo.

Non un semplice corteo, forma ormai desueta di pratica democratica, ma costruzione di nuovi percorsi amministrativi dei beni comuni.

Presidente Comitato Arci Teramo

Giorgio Giannella

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