26 Nov

Teramo domenica 29 novembre dice Si

“Lei disse si”, disse la cosa più semplice, la cosa più naturale è spontanea e noi gli diciamo altrettanto volentieri Si venite a raccontarci il vostro percorso, il vostro amore.

Domenica 29 novembre al Circolo Officine Indipendenti di Teramo dalle ore 18,30 proietteremo il documentario “Lei disse si due donne e un matrimonio” con le autrici e protagoniste Lorenza Soldani e Ingrid Lamminpää, insieme alla preziosa presenza di Flavio Romani, Presidente Nazionale Arcigay. 

Proiettato in Europa e in tutta Italia, in sale cinematografiche, arene estive, circoli e Festival, il documentario “Lei disse si” è stato sostenuto da una crescente partecipazione del pubblico che lo ha premiato al Biografilm Festival di Bologna nel 2014(dove il film si è aggiudicato anche il premio della Giuria), e al Gender film festival di Roma nel 2015. E’ inserito nella campagna #LoStessoSì organizzata dalle associazioni LGBT e dall’Arci per trasformare la rivendicazione sui diritti civili in un patrimonio collettivo, popolare, trasversale che permetta di vincere la grande battaglia di civiltà che ci trasformi in un Paese egualitario.

Racconta il viaggio di Ingrid e Lorenza costrette a sposarsi in Svezia perchè in Italia è ancora fatto divieto, nonostante le 46 proposte di legge sul tema dal 1988 a oggi e nonostante la Corte di Strasburgo abbia condannato l’Italia per essere “l’unica democrazia occidentale a mancare a questo impegno” il 15 Luglio 2015.

Il popolo italiano chiamato a decidere sui diritti civili, come nel caso dell’aborto e del divorzio, ha sorpreso la politica ed il governo e non può sorprendere oggi che i diversi sondaggi d’opinione stabiliscono la diversità tra la popolazione italiana, a maggioranza favorevole al matrimonio omosessuale, e la società politica, che fatica invece ad adeguarsi.

Ci auguriamo perciò che il Parlamento arrivi finalmente a legiferare, come promesso dal governo, perchè l’orizzonte vede pericolosamente riaffiorare sentimenti xenofobi ed intolleranti che parevano silenti ed in questo percorso di pacificazione della convivenza umana sarebbe utile avere accanto, e non contro, anche le organizzazioni religiose, per usare le parole di Monsignor Charamsa “Ogni persona, anche i gay, le lesbiche o i transessuali, porta nel cuore un desiderio di amore e familiarità. Ogni persona ha diritto all’amore e quell’amore deve essere protetto dalla società, dalle leggi, dalla Chiesa”

Presidenza Provinciale

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